LE TENDENZE IN SPIAGGIA DEL 2023

Ad estate inoltrata possiamo tracciare un bilancio di quelli che sono i costumi da bagno più gettonati del 2023. In spiaggia ormai si vede la qualunque e, fortunatamente, tutte riusciamo a trovare il costume più adatto alle nostre esigenze. La moda e le passerelle rilanciano una visione all-inclusive per cui si abbandonano gli stereotipi taglia 40 e si lascia spazio al nostro corpo naturale ed armonioso. I costumi sono semplici ma al contempo fatti ad hoc per ogni tipologia di fisicità, ragion per cui la prova costume viene archiviata perché adesso è preminente valorizzare se stessi, amandosi e piacendosi nella propria unicità.

E’ da un po' che i costumi interi hanno preso piede sulle spiagge di mezzo mondo, rivisitati in chiave più sensuale e ricercata. Tante le versioni messe in mostra dalle decine di influencer sulle piattaforme social e altrettanto numerosi sono i consensi che ricevono. Un costume intero diventa soprattutto il complice perfetto per un party in piscina o in occasione degli aperitivi al tramonto. Insomma da indossare quando si vuole abbinare l’eleganza e la sensualità per occasioni speciali in cui non si punta di certo alla tintarella. Io personalmente lo apprezzo sempre di più, al punto tale che adesso quasi lo preferisco al classico bikini perché mi permette di sentirmi molto femminile e di tendenza. Tra l’altro vi assicuro che il costume intero non ha effetto coprente bensì aiuta ad esaltare ogni tipo di corporatura ed è proprio per tale ragione che viene sempre più spesso indossato anche da ragazze molto giovani, che non necessitano di nascondere nulla.

Il bikini è sempre il bikini e continua ad avere un ruolo di prestigio per gli outfit da spiaggia di ogni donna. Ciò soprattutto perché aiuta tutte le amanti dell’abbronzatura a poter beneficiare del sole in modo più completo. I bikini diventano più minimal lasciando il nostro corpo forse troppo svelato. A volte li trovo un po' volgari, specialmente se indossati in modo sconsiderato, ma d’altronde il mondo è bello perché vario e se ci si piace il problema non sussiste. Gli slip sono sempre più sgambati e i triangoli del pezzo sopra molto ristretti, inoltre diventa gettonata la fascia così da evitare gli antipatici segni del costume della parte alta del seno e delle spalle. Un must di questa estate sono i bikini a vita alta che ci faranno fare un salto indietro negli anni ottanta ma che io consiglio solo a chi ha un ventre piatto perché altrimenti potrebbe avere un effetto presunta maternità imbarazzante. Il bikini vince chiaramente per la comodità che concede a chi vuole godersi totalmente le calde giornate in spiaggia scandite da tuffi e attività balneari ma resta anche un importante alleato di stile e vezzosità, se scelto con buon gusto.

Gli accessori sembrano banditi per quest’anno. Anche guardando un po' di sfilate ho notato la completa assenza di gioielli, cinture e altri decori che in passato arricchivano il nostro stile da sirenetta. Si è prediletto un look semplice e pratico, meno incentrato sull’apparire e più orientato sulla possibilità di godersi appieno le nostre vacanze al mare.

Se parliamo di colori a fare la voce grossa restano le tonalità vivaci, come un po' tutte le estati per richiamare i colori delle belle giornate, del sole e del mare. Arancio su tutti ma anche giallo, rosa e blu sono tra i colori preferiti. Bianco crema e il classico nero restano intramontabili. Molto apprezzate quest’anno sono anche le stampe floreali su costumi e accessori, così da mostrare un effetto giovanile e colorato. Non mancano, da un po' di anni a questa parte, anche i richiami animalier.

Circa i tessuti la parola d’ordine è leggerezza. In auge sono i costumi realizzati in lino, seta, cotone e chiffon. In aggiunta ci sono poi i costumi lavorati ad uncinetto che propongono un look romantico e raffinato.

Come ogni estate la gamma di costumi da bagno è ampissima per cui basta solo saper scegliere il costume più adatto a noi, dal taglio e dai colori più confacenti a noi. Quest’anno occorre evitare di strafare, zero accessori e look elaborati. Il superfluo è fuori moda. Ci basterà indossare un bel costume ed il nostro miglior sorriso per viverci alla grande e con classe la nostra estate 2023.

 

 

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ROMA FASHION WEEK 2023

Dal 10 al 12 giugno presso la fiera di Roma è andata in scena la più importante manifestazione della capitale riguardante gli abiti da sera e da cerimonia: la ROMA FASHION WEEK.

Come modella ho preso parte all’evento ma, oltre a lavorare appunto nella veste di indossatrice, mi sono deliziata nell’ammirare tutte le collezioni proposte dai vari brand.

Intanto sottolineo la presenza di moltissimi espositori (prevalentemente donna ma anche stand dedicati all’uomo molto ben forniti) ed una buona partecipazione dei buyer, specialmente nella giornata di domenica. L’organizzazione è stata rigorosa e abbastanza attenta alle esigenze di tutti. Non sono poi mancati personaggi illustri, tv e fotografi ad arricchire e rendere appetibile questa manifestazione anche in termini di impatto mediatico.

Da modella ad infiltrata speciale è stato un attimo ed ecco qui che sono riuscita a captare tutte le prossime tendenze. La nuova stagione ha una sola parola d’ordine a mio avviso: incantare!

Le collezioni donna non lasciano spazio alla semplicità perché i colori, i lustrini e le applicazioni luminose abbondano sulla maggior parte degli abiti. Pochissimo nero e tantissimi colori tipici dell’estate come il verde, l’arancione e il giallo. Molto usato è stato anche il fucsia scintillante e devo dire che l’ho ritenuta un’ottima scelta. Anche i tagli dei vestiti sono assolutamente ricercati con scollature vertiginose per alcuni o spacchi proibitivi per altri. Insomma all’eleganza di base si aggiunge un tocco di estrema seduzione per rendere tutte noi donne principesse più spudorate della stagione che verrà. I dettagli brillanti finiscono specialmente sui corpetti e sulle maniche così da impreziosire ogni abito al punto giusto e renderlo sfavillante senza eccedere.

Si potrà notare anche come l’abito lungo abbia decisamente vinto rispetto a quello corto. Moltissime, infatti, le proposte in lungo degli espositori che hanno preferito avere più stoffa a disposizione per le proprie decorazioni. Il corto c’è ma non predomina e vince soprattutto quel corto bon ton che, almeno a me personalmente, non entusiasma particolarmente. Per un abito da sera che lasci il segno non amo lo stile colazione da Tiffany per intenderci. Non è mancata anche qualche fugace presenza di piume per un paio di brand ma molto bassa in percentuale a tutte le altre forme di vezzosità. Le frange, invece, completamente inesistenti.

Io mi sono innamorata di un abito argento stile principessa con corpetto ricco di brillanti e decorazioni. Mi piaceva che il corpetto lasciava le spalle scoperte perché per chi, come me, ha delle spalle più pronunciate ha sicuramente una vestibilità impeccabile. Ma davvero sono stati tanti i look che mi hanno colpita in positivo per cui credo proprio che la prossima stagione avremo ampia scelta per ben apparire nelle occasioni che contano. Se cercate marito o fidanzato potrebbe essere la stagione giusta con questi outfit.

L’uomo della Roma Fashion Week (ogni tanto parliamo anche di maschietti) è anch’egli super elegante e attento al dettaglio. Le giacché sono molto lavorate e non manca la vasta scelte di deliziose cravatte e/o papillon. In definitiva anche l’uomo da cerimonia per la prossima stagione non prediligerà le cose semplici e credo proprio sarà capace di farci innamorare tutte.

La nota stonata di questi intensi giorni va attribuita ai miei poveri piedini. Avete idea cosa significa stare sui tacchi alti dalle 9 alle 18.30? Ecco quando si pensa che fare la modella sia un gioco da ragazzi provate a fare questo e poi ne riparliamo. Nonostante ciò mi è piaciuto averne fatto parte e porto a casa una nuova esperienza e nuove conoscenze che mi hanno resa pienamente soddisfatta del lavoro svolto e dell’impatto avuto. Arrivederci Roma… al prossimo anno (8-10 giugno) con nuove indimenticabili emozioni.

 

 

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LO STILE PERFETTO DI ESSERE STESSI

La moda cambia. Le persone cambiano. Gli stili cambiano. Tutto quello a cui siamo abituati è destinato a cambiare, inevitabilmente. Il tempo che scorre porta con sé nuove idee, nuovi gusti e tante concezioni differenti. La cosa bella è che non ci si annoia mai e, soprattutto, ce n’è per tutti.

In una società che si trova in un vortice continuo di tendenze e innovazioni ognuno di noi trova la sua dimensione perfetta. Ci identifichiamo con quello che più riteniamo rappresentarci e lo facciamo inconsapevolmente ma cercando sempre di essere al passo con il periodo specifico.

La moda ha un forte impatto su tanti di noi e ci propina continui modelli a cui fare riferimento. Gli stilisti si divertono a mischiare le carte e ognuno, identificandosi in qualcosa di preciso, porta in scena ciò che ritiene più bello e all’avanguardia. In genere si sceglie di avvicinarsi allo stile più consono a noi, nonostante i condizionamenti siano decisamente forti.

Credo che la moda vada cucita su misura per noi stessi. E’ la nostra personalità, unitamente alla fisicità che ci ritroviamo, a doverci indirizzare verso il nostro stile più giusto. Non amo seguire esageratamente le mode io, perché in fondo sono tutte destinate a tramontare, cambiare per poi riapparire rivisitate nel tempo o possono anche non funzionare più. Insomma non posso vivere in balia delle mode, finirei per perdermi pure io.

Mi piacciono le vestibilità aderenti ed amo ogni colore. Adoro cambiare sempre ma con la ricerca del tocco di femminilità continuo. I tacchi occupano gran parte della mia scarpiera, ma ci sono anche stivali, converse e qualche scarpa bassa di uso quotidiano. Io, per esempio, sono tipa da stivale anche d’estate perché lo trovo sexy e non mi dispiace apparire tale ogni tanto oppure adoro anche un tacco alto sotto i jeans. Lingerie e costumi da bagno sono la mia grande passione e davvero i pezzi in mio possesso non si contano più.

Se dovessi definire il mio stile direi femminile e ricercato. Mi piace essere camaleontica per cui difficilmente si può avere un inquadramento troppo preciso del mio look. Un po' come il mio modo di essere tanto complicato quanto sorprendente.

Ho scoperto anche che lo stile cambia a seconda del mio umore e dei miei periodi. Quando sono giù di corda perdo entusiasmo anche nel modo di vestire mentre se mi sento brillante riesco a condizionare in meglio tutti i miei outfit. Ma sono certa che questo capiti a chiunque. Il nostro stato d’animo diventa una discriminante concreta anche per la scelta di quello che indosseremo.

Non so quale percezione abbiano gli altri di me quando mi vedono ad una festa, in una foto o in altre circostanze. Francamente mi interessa relativamente. Quando mi vesto scelgo in primis di stare bene con me stessa. Voglio io vedermi bella innanzitutto e se a qualcuno non piaccio, pazienza. Ma sono convinta che il nostro benessere in un determinato stile sia contagioso e possa avere le maggiori probabilità di apprezzamenti esterni. Non potrei mai risultare piacevole agli occhi degli altri con delle ballerine ai piedi ma questo perché mi sentirei talmente a disagio che lo trasmetterei anche a chi mi vede. Magari altre donne con le stesse scarpe risulterebbero bellissime. Ciò che conta è quanto ci sentiamo bene nell’indossare qualcosa.

Dalla moda ho imparato che gli stili sono tanti ma l’identità che abbiamo è unica. Non serve inseguire prototipi che non ci appartengono. Se ci piacciamo non serve altro. La moda ci offre possibilità, look, idee… noi facciamo nostro tutto quello che ci interessa ed ecco qui che si tira fuori lo stile che più ci rappresenta. Non sarà lo stile perfetto per tutti ma certamente sarà lo stile perfetto per noi.

 

 

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LA PUNTURINA DI TROPPO…

Solo un piccolino ritocchino e poi mi fermo. Sono ormai migliaia le persone che confidano nei “poteri” della chirurgia estetica e sempre più spesso tutto parte dal ritocchino e poi… dove si finisce? L’inizio e la fine credo dipendano molto dalla tipologia di persone che consideriamo e, troppo spesso, le fragilità emotive unitamente alle grandi insicurezze suppongo possano portarci verso la strada sbagliata. Non ci possono mai essere visioni assolutistiche su certe tematiche ma è chiaro che come dice un famoso proverbio “il troppo storpia”.

Sono una persona favorevole al miglioramento fisico, anche laddove dovesse richiedere un intervento chirurgico. Credo che in certe persone possa davvero rappresentare una soluzione alla continua insofferenza che si può celare dietro un naso troppo pronunciato o un seno limitato. Aiuta a sentirsi bene con se stessi e, senza ombra di dubbio, può migliorare l’approccio sociale che ci vorrebbe tutti più pronti e sicuri. Pensiamo anche a quanto la chirurgia estetica possa essere un valido strumento per chi resta malconcio dopo un incidente e come può aiutare nell’elaborazione di un evento drammatico come quello. Può darti la forza di affrontare nuovamente la vita con gioia e speranza senza portarsi dietro dei segni troppo evidenti di qualcosa che si vorrebbe non aver mai vissuto.

Eppure a volte mi chiedo se davvero l’insofferenza personale non sia altro che il risultato del continuo pressing mediatico che ci impone modelli estetici assolutamente inarrivabili e poco realistici, oltre che troppo omologati. Allora anche il malessere va esaminato, perché essere schiavi delle visioni che ci impongono i vari media non può e non deve portare ad un nostro “problema”. Chi stabilisce che i canotti al posto delle labbra siano sinonimo di bellezza? Chi lo ha detto che una ruga in più vada a minare il nostro fascino? Se il bisogno di vedersi con una fisicità differente nasce da un proprio disagio allora è utile provare a fare qualcosa ma, diversamente, le soluzioni vanno ricercate in altro. Non è la società che deve farci sentire “imperfetti” e, conseguenzialmente, meno giusti… meno vincenti.

 

 

 

 

La chirurgia estetica, poi, gioca a mio avviso un ruolo troppo predominante specialmente per le persone che lavorano mettendo in mostra il proprio aspetto ed anche io, da modella, ne so qualcosa. Per le donne più belle il tempo che passa non è mai facile da accettare e le insicurezze diventano sempre più ingombranti. Chi ha avuto l’abitudine di presentarsi impeccabile e di essere acclamata per una fisicità più che piacevole fa davvero fatica a vedere sul proprio corpo quei cambiamenti fisiologici a cui nessuno può sottrarsi. Anche io, in tutta sincerità, sento il peso degli anni che passano ma cerco di farmi forza e, soprattutto, di dirottare la mia vita e il mio futuro su qualcosa che possa essere meno effimero della bellezza in sé. Un complimento mancante si può superare ma un danno estetico per l’eccesso di perfezionismo può essere anche irreparabile. Troppe donne dello spettacolo sono finite nella morsa negativa della chirurgia estetica da cui se ne esce solo trasfigurate e con una fisionomia pressoché irriconoscibile. Alcune davvero bellissime, donne molto fragili a mio avviso, hanno ottenuto effetti devastanti dai quali difficilmente si torna indietro, anche perché alle volte si finisce per esserne dipendenti. Per non parlare dei danni alla salute che possono arrecare le operazioni fuori senno. I chirurghi, per i propri pazienti, dovrebbero adottare comportamenti meno improntati sul guadagno ma più orientati verso il supporto psicologico di persone evidentemente vulnerabili, quantomeno provando ad illustrare gli effetti a cui si va incontro se non si pongono dei limiti. Non escludo che in futuro possa ricorrere a qualche intervento correttivo ma (me lo voglio augurare fortemente) confido nella mia lucidità per non perdere mai la cognizione di quello che sto facendo e, quindi, non esagerare. Anche la scelta di professionisti affidabili e competenti diventa cruciale per i propri bisogni di miglioramento fisico, pertanto bisogna tenerlo bene a mente.

Ad ogni modo l’ideale penso sia cercare di vincere le proprie insicurezze ed accettarsi finché si può nelle nuove versioni di noi stessi che la vita ci metterà dinanzi, primavera dopo primavera. Nel contempo la società dovrebbe imparare a non fomentare canoni di fisicità improbabili e dare più spazio alla naturalezza, alla bellezza di un’imperfezione che può darci un apprezzabile tocco di particolarità. Credo anche che rendere certe professioni più accessibili a tutti (vedi la proposta di modelle over-size e over-age) possa rappresentare un passo in più verso una più ampia accettazione di noi stessi. Basterebbe in fondo apprezzarci per la nostra unicità e capire che proprio quella può rappresentare un vero e proprio valore aggiunto, perché d’altronde di labbra forgiate col botulino ce ne sono ormai troppe e, prima o poi, passeranno di moda pure quelle. Noi invece, pur con qualche imperfezione, potremmo trovare il giusto equilibrio in qualcosa di più ampio valore che risiede nella nostra sfera interiore. Sicuramente si abbattono così le barriere del tempo e, probabilmente, si può anche imparare a vedersi con gli occhi giusti per sentirsi semplicemente più speciali.

 

 

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