Il TENNIS MONDIALE PARLA ANCORA SERBO: A TORINO VINCE DJOKOVIC
Quando penso al tennis ho la sensazione che sarebbe stato lo sport giusto per me, perché nel tennis sei tu contro tutti… l’avversario, il pubblico, le circostanze e contro ogni tipo di avversità. Quando si gioca dipende tutto da te e da come riesci a gestire ogni forma di tensione ed ogni ostacolo che la partita ti mette davanti. Forse per me sarebbe stato ideale così.
Oggi a Torino per le ATP Finals abbiamo visto lo scontro tra due grandissimi campioni del tennis che hanno dato vita ad un incontro in cui l’adrenalina si palpava anche attraverso un televisore. Atmosfera surreale perché la posta in palio era davvero alta e perché si è giunti ad una finale dopo una serie di battaglie accesissime e per nulla scontate.
Da una parte il numero 1 al mondo: Novak Djokovic. Lui è semplicemente il detentore di ogni record del tennis ed è allo stato attuale una macchina da guerra che ha inanellato successi su successi in un percorso sportivo encomiabile. A 36 anni continua ad essere in forma smagliante e non ci sta minimamente a fare passi indietro.
Dall’altra parte l’italiano più gettonato del momento: Jannik Sinner. Il nostro beniamino è il numero 4 al mondo ma è soprattutto colui che ha trascinato il nostro Paese verso questa storica finale riuscendo a convincere tutti e a conquistarci con la sua aria da bravo ragazzo che stride (fortunatamente) con le mode attuali. Lui è davvero una mosca bianca e forse, proprio per tale ragione, non è difficile essere al suo fianco e supportarlo nelle sue gesta tennistiche.
I due campioni giungono a questa finale con due percorsi diversi perché il serbo ha ceduto proprio contro Sinner durante la fase a gironi e ha rischiato successivamente di non potersi nemmeno qualificare alla semifinale proprio per via di questa sconfitta. Sinner, invece, arriva alla finale da imbattuto con tutte prestazioni di altissimo livello che lo hanno poi proiettato tra i grandissimi del tennis di oggi.
Ma la finale è un’altra storia e tutto si azzera. Il Djokovic di questa sera non era lo stesso di martedì, ma soprattutto un campione del suo calibro difficilmente ti concede 2 partite di fila. Effettivamente i favori del pronostico a favore di Sinner credo si siano già rivisti non appena Djokovic ha fatto suo il primo tempo di gioco con un paio di servizi di un altro pianeta. Il serbo ha fatto ben capire che in questa finale serviva essere extraterrestri per portarsi a casa la vittoria contro di lui perché, come anche sottolineato dal telecronista, questa sera Djokovic era a tratti “ingiocabile”.
La partita mi è sembrata indirizzata verso il binario del numero 1 al mondo già nei primi scambi nonostante il nostro Sinner abbia ben figurato e, soprattutto nel secondo set, era riuscito a tenere a galla le speranze degli italiani di riaprire una partita già scritta. I servizi di Djokovic sono stati implacabili e Sinner alla fine si è dovuto arrendere in una gara che sarà destinata a restare nella mente degli appassionati dello sport per molto tempo.
Io sono stata felice del trionfo di Djokovic perché amo questo campione “antipatico” e credo che dietro uno sportivo di questo calibro ci sia molto di più di quello che i superficiali vedono. Oggi ha superato anche il record di Federer e può considerarsi il tennista più forte di tutti i tempi. Mi piace il suo stile ed anche la sua personalità forte. Non sono un’esperta di tennis ma le sue giocate mi incantano e per me questo dice tutto. Insomma lo ammiro assolutamente perché con lui parla sempre il campo, che anche questa sera ha messo a tacere tutti.
La nota positiva di questa finale è stata indubbiamente anche la scoperta di Sinner, il baby talento italiano dagli occhi dolci e dal sorriso gentile. Da oggi infatti abbiamo trovato la nuova stella del tennis italiano che va controcorrente e conquista tutti con la sua velocità e i suoi servizi di cui sentiremo parlare per molto tempo. Insomma un secondo posto che va visto come un punto di partenza perché di finali Sinner ne raggiungerà tante e molto spesso lo condurranno sul gradino più alto del podio. A 22 anni aver tenuto testa a Djokovic sa già d’impresa. Il tempo è dalla sua parte e il suo destino credo potrà riservargli storici traguardi futuri.
Oggi ha vinto ancora Djokovic… ma il futuro del tennis potrà avere i capelli rossi?